lunedì

Orgogliosamente Asperger



Ho scoperto il mio essere Asperger a 53 anni (un anno fa ) ed ancora non sono completamente cosciente di quello che sono. E’ un percorso che spero mi porti sempre di più ad una vita un po’ più serena di quella che è stata la mia vita trascorsa.
E’ stata la grande voglia di conoscersi dentro di mio marito per cercare di superare i suoi problemi personali e sociali che poi ha portato ad un percorso di crescita suo e mio.
Prima di allora io pensavo che un disturbo dello spettro autistico non potesse mai riguardarmi e non sapevo neanche cosa significasse la parola “Asperger”.
Mio marito, grande studioso, dopo molte ricerche ha fatto un test su internet che riguardava la sindrome di Asperger. All’inizio del test c’era scritto molto chiaramente “Se i risultati del test indirizzano verso la sindrome di Asperger la diagnosi deve comunque essere confermata attraverso valutazioni supplementari da parte di uno psicologo specializzato nella sindrome stessa”. Così fece.
Dal test risultava una percentuale molto elevata di sintomi quindi andò da una psicologa di Verona la quale gli confermò la diagnosi.
Abbiamo iniziato a parlare di questo ma il mio atteggiamento era quello tipico del familiare che stava vicino al “paziente” ma non voleva essere coinvolto più di tanto sul fatto.
 Poi, un giorno, ho accompagnato mio marito ad un convegno tenuto da David Wolfgang Vagni ad Udine, e lì ho iniziato a sospettare qualcosa.
Il convegno è stato molto interessante. Il relatore era un tipo un po’ particolare molto bravo a parlare perché coinvolgente ed empatico. Si muoveva avanti ed indietro nel suo palcoscenico con molta naturalezza e spontaneità riuscendo ad attrarre gli sguardi delle persone.
Io stessa mi sono trovata a prendere appunti ed a fotografare le slides con molto interesse.
In Azienda vedevo spesso dei relatori perché uno dei miei compiti è quello di preparare le sale (audio, microfoni, luce ecc.) per i convegni.
Ma ero abituata ad uomini (95% erano maschi ) in giacca e cravatta che si mettevano dietro al leggio e presentavano le loro diapositive con paroloni altosonanti ed un pubblico che in modo assente ascoltava questi lunghi paragrafi di frasi contorte.
Fermi, senza nessuna partecipazione emotiva.
Vedevo il pubblico che faceva fatica a non abbassare la palpebra e quindi io lasciavo la luce accesa per non agevolare questo riposo non consentito dal lavoro.
Con il Dott. Vagni invece la situazione si presentava nettamente diversa. Portava una lunga chioma rossa legata con un laccio dello stesso colore e riusciva a tener vivo il pubblico anche per le sue battute ogni tanto spiritose e per la sua capacità di raccontare.
Io nel frattempo prendevo appunti su che cosa era la sindrome di Asperger e dentro di me pensavo “Questo ce l’ho anch’io” oppure “Anch’io sono così!”
Nei giorni successivi tornai alle mie faccende lavorative e domestiche, come se non volessi piu’ pensare a questo fatto fino a quando Raffaele insistendo mi invitò ripetutamente a fare il test. Lo feci forse per accontentarlo.
Fu così che ebbi la conferma che anch’io ero asperger.
Andai dalla stessa psicologa di Raffaele per avere o meno la conferma dei  risultati del test.
Alla fine la diagnosi fu confermata e mi sono trovata anch’io a far parte del “club”.
Ora sono orgogliosa di essere quella che sono anche perché non esiste un comportamento “buono” ed uno “cattivo” da cambiare (come avevo sempre pensato) ma tutti abbiamo dei comportamenti “diversi” a seconda del nostro patrimonio genetico e delle nostre esperienze di vita.
Questo vuol dire comunque cercare di migliorarsi, ma con un atteggiamento diverso. Non c’è niente di sbagliato in me e non mi devo nascondere perché “difettosa”. In me ci sono delle qualità che vanno evidenziate e dei difetti che vanno “controllati” in modo che non danneggino i miei rapporti sociali.
Scrivo ora per cercare di aiutare le persone in modo da non avere anche loro una diagnosi a 53anni e passare il maggior tempo della propria vita con la paura di essere sbagliati e l’ansia di dover “rimediare” a questo errore ad ogni costo!
Buona vita a tutti!
Orgogliosamente Asperger

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