lunedì

Se smetto di comperare cose inutili... quanto posso risparmiare?

E' già da più di due anni che sto cercando di ridurre le spese, con l'obiettivo di risparmiare, per poter comprare la casa di mia nonna e non pagare più l'affitto.
E' una casa molto grande circondata da un bellissimo giardino ed un ambiente agricolo.
Davanti ha un' importante strada che porta in tangenziale e mi permette di andare velocemente al lavoro oppure in città.
L'anno scorso io e mio marito abbiamo raggiunto l'obiettivo «casa» ed abbiamo traslocato  caricandoci di un mutuo di 30 anni ed un prestito di cinque anni per la ristrutturazione.
Ripensando al passato mi rendo conto di quanto è cambiata la mia vita, in questi ultimi tre anni.
Allora compravo molti più oggetti quali scarpe, vestiti, creme, sigarette (poi ho smesso di fumare), telefonini ultra moderni per me e le mie figlie, avevo un’automobile che mi costava molto sia  per le riparazioni che per la benzina che consumavo.
Ero una perfetta consumatrice che si beveva volentieri durante il giorno 3 o 4 caffé al bar ed aperitivi nel tardo pomeriggio. Tutto questo era diventato per me un'abitudine irrinunciabile.

Tutto questo però mi portava a finire i soldi già alla terza settimana del mese ed avevo sempre il conto in rosso. Era uno stile di vita che si rivelava sempre più insostenibile.
L'ansia e la frustrazione per la difficoltà di arrivare a fine mese, era enorme.
Poi, arrivata la consapevolezza che “non me lo potevo più permettere” ho deciso di smettere di sperperare il mio povero stipendio.

Le mie condizioni economiche da quando mi ero lasciata con la mia compagna erano precipitate.
Con difficoltà, ma con coraggio, ho dimostrato a me stessa di essere in grado di sapermi adattare ai nuovi limiti che la vita mi imponeva.
Mi ero indebitata ed era arrivato il momento di voltare pagina e risalire.
Oggi dopo tre anni le cose sono cambiate ed il mio stato d'animo è molto più sereno.

Ma è stato davvero un dramma riuscire a rinunciare al superfluo? In realtà no, anzi, è l’esatto opposto poiché una volta tolte di mezzo le spese inutili ho avuto finalmente modo di spendere le poche risorse a mia disposizione in maniera più mirata, utile ed efficiente. Voglio fare un esempio.
Spesso non ci pensiamo ma smettere di bere un caffè al bar tutti i giorni può voler dire oltre 400 euro all’anno extra in tasca, io bevevo circa 3 o 4 caffè al giorno quindi nel mio caso si parlava di  oltre 1.200 euro all'anno.
Così anche per il pacchetto di sigarette (tra l’altro particolarmente nocivo per la salute), smettere si è tradotto in un risparmio annuo di circa 1500 euro.
E poi, altro esempio mi sono chiesta: era davvero necessario spendere soldi per il quarto paia di scarpe se ne avevo già tre con molta altra vita davanti?
E cosa dire di quando spendevo soldi inutilmente per l’acquisto di prodotti od oggetti ultra moderni che alla fine dei fatti hanno le stesse funzioni dei “prodotti vecchia maniera”, o di quando spendevo soldi per oggetti inutili che poi passata l'euforia del momento dimenticavo di avere?
Fortunatamente non spendevo soldi per il Superenalotto perchè non ho mai pensato che  questo possa trasformarsi in un investimento utile per il futuro ma quanti consumatori accaniti come me l'hanno fatto?

Quindi in questi ultimi tre anni ho eliminato tutto quello che ho ritenuto superfluo per vivere. Se quindi oggi elimino altre cose inutili, se smetto di comperare giornale, cornetto, cappuccino, gratta e vinci, aperitivi, snack ecc... quanto posso risparmiare? E quanta roba posso tagliare senza diventare un emarginato sociale?
Ho iniziato quindi a stilare un bilancio familiare che mi permettesse la valutazione di tutte le mie uscite.
In questo modo, ho sanato il mio bilancio familiare passando da un conto in passivo ad un conto in attivo.
Ora proseguiamo con questa decrescita felice familiare.
Vi terrò informati con questo blog.

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