mercoledì

«non ci vado! Questo è un tuo sogno non il mio! »

Ho ormai 53 anni e vivo in un paese del nord Italia. Studi umanistici, un diploma magistrale, un attestato di programmatore tecnico e poi attestati vari nell'attesa di trovare un lavoro.
Durante la scuola e dopo il diploma ho iniziato con qualche lavoretto saltuario nel mondo agricolo prima nella lavorazione delle mele e poi come segretaria di una cooperativa agricola.
Finalmente nel 1988 una «vera e stabile assunzione». Ho vinto un concorso pubblico e ho avuto l’illustre contratto a tempo indetermina. Felicissima mi sono sentita sistemata!

Ho trascorso  ventotto lunghi anni da impiegata in una grande azienda sanitaria e nel frattempo mi sono sposata per ben due volte ed ho avuto due bellissime figlie.
Oggi mi trovo  con uno stipendio da 1300 euro al mese poichè sono riuscita ad ottenere un par-time verticale così da rimanere a casa tutti i lunedì dal lavoro.
 La mia si può definire una vita “normale”, con un lavoro “normale” e una routine “normale”, anzi in un periodo di crisi come questo sono una donna fortunata. Fino a qualche anno fa stavo abbastanza bene, ed ero tranquillamente rassegnata a lavorare fino al momento della pensione, poi ho cominciato ad essere sempre più insofferente.
Oggi, grazie a un momento di illuminazione (o di pazzia) ho deciso di cambiare vita e di dedicare tutte le mie energie per fare in modo di smettere di lavorare, per godermi alcuni anni della mia vita libera, per coltivare le mie passioni e scegliere ogni giorno come impiegare il mio tempo.
Mi sento sempre più schiava del lavoro e penso che questo lavoro mi ha dato sì uno stipendio ma mi ha tolto molti momenti importanti della mia vita che avrei voluto dedicare alla famiglia.
Così è successo che navigando su internet ho letto di storie come Francesco Narmenni e Stefania Rossini ed ho provato molta ammirazione nei loro confronti.
Loro sì ce l'hanno fatta!
Voglio lasciare il mio lavoro e per fare questo devo programmare la mia uscita dalla schiavitù fra cinque anni. Prima devo crearmi le basi per sopravvivere senza stipendio fino al giorno della pensione.
Ad un certo punto mi sono resa conto che la mia vita è solo l’insieme di azioni automatiche che faccio senza chiedermi perché, o solo perchè mi sono state ordinate dalla mia responsabile.
Ho visto troppe ingiustizie, mobbing, sotterfugi e bocconi amari mandati giù cercando di farmi una corazza per sopportare tutto, per continuare a restare qui in questo posto.
Mi sono creata delle passioni fuori dal lavoro ma il problema è sempre quello  «odio il mio lavoro e lo faccio solo per avere dei soldi  il 27 del mese» .
Oggi è stata più dura delle altre volte!
Mia figlia ieri ha partecipato alla selezione (scritta) per frequentare un corso per operatore socio sanitario (OSS). E' stata ammessa all'orale.
Questa mattina doveva fare l'orale ma mi ha detto:
 «non ci vado! Questo è un tuo sogno non il mio! Io voglio seguire i miei sogni e trovare il mio lavoro, anche se precario e mal pagato ma voglio fare un lavoro che mi appassiona.» 

Una ragazza così giovane mi ha dato una lezione di vita.
Una vita affrontata senza spirito critico, senza passione, senza entusiasmo non può essere vita, deve per forza esistere un modo di vivere diverso, fatto di consapevolezza e libertà decisionale.
Alla mia età non c'è più tempo per aspettare.
Mi sono data quindi 5 anni per cambiare vita e smettere di lavorare prima di arrivare alla pensione. La mia pensione la vedrò a 68 anni!
Ma mi vedete voi girare per l'ULSS a 67 anni? Neanche con una badante ce la potrò fare!
Ora sembra che non mi manchi nulla, penso quindi di essere stata fortunata ad aver avuto un improbabile momento di lucidità durante il quale mi è parso assolutamente chiaro quanto fosse drammatica la condizione di schiavitù mentale in cui stavo.
Ci voleva mia figlia per far emergere il bisogno di stravolgere tutto, rilegare il lavoro all’ultimo dei miei pensieri, e fare di tutto per vivere una vita libera, coltivando le mie passioni e scegliendo ogni giorno come impiegare il mio tempo.
E' arrivato il momento di iniziare!

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